lunedì 26 ottobre 2009

Gli universi paralleli.



Anni fa mi è capitato tra le mani un libro, un vecchio Urania, che mi ha regalato un appassionato di fantascienza. Si intitolava “Assurdo Universo”. Non mi sono mai piaciuti molto i racconti di fantascienza, però ho trovato in questo una visione della realtà molto particolare: la teoria degli infiniti universi. Praticamente, secondo questa teoria, la realtà non è composta da un solo universo, il nostro, ma da infiniti universi paralleli. Esiste, ad esempio, un universo totalmente identico a questo, ma nel quale io ho i capelli biondi anziché castani, oppure gli occhi azzurri o verdi. Alcuni universi sono simili al nostro, altri sono talmente diversi che l'intelletto umano non li può comprendere. Questa teoria, per quanto mi sia sembrata assolutamente assurda, mi ha dato molto su cui riflettere. Ammettendo che questa teoria sia vera, tutto ciò che in questo universo non esiste, può esistere in un altro universo; e tutto ciò che in questo universo è falso in un altro può essere vero. In pratica “tutto è possibile se si considerano tutti gli universi”. Ogni volta che ci penso mi vengono le vertigini. Se così fosse, allora tutte le nostre domande esistenziali potrebbero tradursi nelle domande: in quale universo siamo? Siamo in un universo in cui esiste un ente supremo che controlla le nostre vite oppure no? Siamo in un universo in cui l'anima è immortale oppure no? Ma, soprattutto, se tutti gli universi esistono realmente, i concetti di vero o falso valgono ancora? Qualsiasi cosa io dica, per quanto assurda, può essere vera in un altro universo. E tutti i personaggi inventati nei libri, tutte le storie inventate, diventano reali al pari di noi. Una volta sono arrivata ad un'altra conclusione. Se esistono infiniti universi, forse il compito della nostra anima non è altro che uno sperimentare vite diverse in realtà diverse, alla ricerca della perfezione. La mia vita potrebbe quindi essere un esperimento, un tentativo. La mia anima forse comincerà una nuova vita dopo la mia morte, magari in un universo totalmente diverso da questo. Non so se ciò sia vero, ma la prospettiva mi piace.
Giulia


Cara Giulia,
Una dimensione parallela o universo parallelo è un universo ipotetico separato e distinto dal nostro ma coesistente con esso; nel senso scientifico del termine, nella stragrande maggioranza dei casi immaginati è identificabile con un altro continuum spazio-temporale. L'insieme di tutti gli universi paralleli è detto multiuniverso. Alcune teorie cosmologiche e fisiche dichiarano l'esistenza di universi multipli, forse infiniti, in alcuni casi interagenti, in altri no. Così come il viaggio nel tempo, il passaggio in una o più dimensioni parallele è un tema classico della fantascienza. Una realtà parallela, nell'ambito del fantastico, è chiaramente un espediente che lascia infinite possibilità, poiché se nella nostra realtà certe cose si sono evolute in altre, in quella parallela potrebbe non essere successo così. Una delle teorie sugli universi paralleli più citate dai fisici è stata l'interpretazione dei "molti mondi" della meccanica quantistica, proposta da Hugh Everett III nel 1956. Dal momento che viviamo in un universo pluridimensionale secondo le teorie cosmologiche di Hawking, di Michio Kaku ed altri autorevoli scienziati era più che lecito pensare alla possibilità di interferire con questi universi che potremmo chiamare paralleli; e fino a qualche anno fa si pensava che “I buchi neri potessero rappresentare un tunnel tra il nostro universo ed altri universi.”
Ma nel 2004, Hawking, dopo circa 35 anni, ha ammesso di aver perso la scommessa con un suo collega, ammettendo il suo errore e svelando quello che c'è di nuovo a proposito dei buchi neri. L'errore era stato ritenere che i buchi neri distruggessero tutto ciò che fagocitavano e, malgrado dopo eoni fossero destinati a dissolversi, niente di ciò che c'era prima poteva sopravvivere, in nessuna forma. Invece le cose non starebbero in questo modo. Hawking è giunto alla conclusione che nel processo di disintegrazione dei buchi neri, la materia e l'energia che li costituiva viene restituita agli orizzonti infiniti dell'universo in una forma stravolta, ovvero in nessun modo riconoscibile rispetto a com'era prima. Nella sua precedente visione, Hawking ammetteva anche la possibilità che la materia caduta in un buco nero, finisse in un universo parallelo. "Non c'è un altro universo neonato dall'altra parte, come pensavo una volta," ha affermato Hawking, dispiacendosi con gli appassionati di fantascienza. "Ma l'informazione rimane saldamente nel nostro universo e non c'è alcuna possibilità di usare i buchi neri per viaggiare verso altri universi".
Un’altra domanda ancora irrisolta, sempre derivante dalla meccanica quantistica, che potrebbe ipotizzare degli scambi con universi paralleli, è quella relativa al cosiddetto TUNNEL QUANTISTICO, in cui la materia scaturisce dal NULLA (vedi il POST precedente in cui si introduce la meccanica quantistica, spiegata da Tiziano Cantalupi, e l’immagine dell’onda che per superare un ostacolo, prende in prestito più energia, e superato l’ostacolo la restituisce). Non sappiamo, ancora, se questa materia avuta in prestito viene proprio dal NULLA o da un universo parallelo.
Vediamo, invece, qual’è una delle teorie scientifiche oggi più condivise. La Teoria delle superstringhe è un tentativo di spiegare tutte le particelle e le forze fondamentali della natura in un'unica teoria considerandole come vibrazioni di sottilissime stringhe supersimmetriche (ovvero i mattoni dell’universo). Tale teoria prevede un universo ad 11 dimensioni, che genererebbe 10 elevato a 500 universi paralleli (ovvero una numero con 501 cifre, in pratica, quasi infinito). La nostra mente trova difficile visualizzare queste dimensioni perché noi possiamo muoverci soltanto in uno spazio a tre dimensioni.
Nella visione di questa teoria, ogni universo sarebbe differente dagli altri, in un modo che è difficile anche da concepire, ma sicuramente diverso da come ipotizzato nei film o racconti di fantascienza, in cui, ad esempio, tutto ciò che in questo universo è falso in un altro può essere vero. Per quanto riguarda il concetto di “anima”, spero di riprenderlo in uno dei prossimi POST di questo BLOG; ma preannuncio già di non credere ad un’anima di carattere metafisico classico come la ipotizzava, ad esempio, Platone. In questa nuova concezione, meno in contrasto con il progresso scientifico, l’anima difficilmente viaggerebbe da un universo parallelo ad un altro.
Un caro saluto
Alessandra

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