mercoledì 23 dicembre 2009

Meccanica quantistica e coscienza.



Volevo chiederle se mi consigliava delle letture sulla meccanica quantistica:
avevo cominciato a leggere "Il programma dell'universo" di Seth Lloyd, solo che è più collegato alla computazione che alla fisica quantistica in sè.
Altra opera che sto leggendo è Q.E.D di Richard Feynman.
Vorrei leggere qualcosa che parli solo di fisica quantistica, per
avere un quandro un po più chiaro.
Inoltre la mia idea era quella di collegare la tesina con biologia
parlando di come il cervello risponda alle leggi della fisica quantistica (Penrose: "La mente dell'imperatore): è troppo azzardata?
Mille Grazie.

Paolo




Caro Paolo

Per quanto riguarda qualche approfondimento di meccanica quantistica, in Italiano, posso consigliarti dei testi universitari ON LINE:

1) Sigfrido Boffi Da Laplace a Heisenberg (Università di Pavia):

http://www.pv.infn.it/~boffi/libro.html

2) Furio Ercolessi e Stefano de Gironcoli appunti di meccanica quantistica (Università di Udine e SISSA):

http://www.fisica.uniud.it/~ercolessi/MQ/mq/

3) E. Bodo Applicazioni di meccanica quantistica (Università di Roma Tre)

http://w3.uniroma1.it/bodo/dispense/appl.pdf

4) I fondamenti della meccanica quantistica (Università di Firenze):

http://theory.fi.infn.it/ademollo/Fondamenti.pdf

5) Appunti di Meccanica Quantistica non relativistica

http://dl.dropbox.com/u/714247/quantistica.pdf

Per quanto riguarda invece la teoria di Roger Penrose, già confutata da Max Tegmark, che in uno scritto pubblicato sulla rivista Physical Review E ha calcolato che la scala di tempo di attivazione ed eccitazione di un neurone nei microtubuli è più lento del tempo di decoerenza per un fattore di almeno 10.000.000.000; ti segnalo un articolo dell’11 Marzo 2009:

http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Vita_dura_per_la_coscienza_quantistica/1337460

Vita dura per la coscienza quantistica

Una ricerca mostra che i condensati di Fröhlich non servono per spiegare la coscienza, ma scopre al contempo che essi possono avere interessanti applicazioni in campo biochimico

La comprensione della coscienza e dei suoi fondamenti biologici e fisici è ben lontana dall'essere raggiunta: molti ritengono che le teorie classiche non siano in grado di darne conto e diversi ricercatori hanno ipotizzato che la meccanica quantistica vi abbia un ruolo centrale.

Una delle più note teorie della "mente quantistica" è quella proposta da Roger Penrose e Stuart Hamerhoff, nota come teoria della "riduzione obiettiva orchestrata" (o teoria Orch OR, da orchestred objective reduction).

La teoria ipotizza che i microtubuli cellulari possano funzionare da elementi di calcolo quantistico. All'interno dei microtubuli la coerenza di stati di sovrapposizione quantistica viene mantenuta fino al collasso della funzione d'onda. Normalmente una funzione d'onda collassa in seguito a una misurazione, ma si suppone che il collasso non avvenga finché la sovrapposizione quantistica resta fisicamente separata all'interno della geometria spaziotemporale, detta riduzione obiettiva. Quando un'area di coerenza quantistica collassa, si avrebbe un istante di coscienza.

La causa fisica dell'attività coerente nei microtubuli, secondo Penrose e Hamerhoff, potrebbero essere i "condensati di Fröhlich", che analogamente ai condensati di Bose-Einstein sono sistemi con un'unica proprietà collettiva di coerenza quantistica macroscopica. Nei condensati di Fröhlich diversi "oscillatori" in vibrazione possono raggiungere uno stato ordinato altamente condensato, vibrando in risonanza.

I condensati di Fröhlich non sono stati peraltro mai osservati sperimentalmente in modo certo, a dispetto di 40 anni di intensa ricerca. Ora, come è riferito in un articolo in via di pubblicazione sui Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS)("Weak, strong, and coherent regimes of Fröhlich condensation and their applications to terahertz medicine and quantum consciousness.", di Jeffrey R. Reimers; Laura K. McKemmish; Ross H. McKenzie; Alan E. Mark; and Noel S. Hush), ricercatori dell'Università di Sidney e dell'Università del Queensland, in Australia, hanno studiato le proprietà fondamentali dei condensati di Fröhlich nel tentativo di determinare il miglior metodo sperimentarle che potrebbe consentire di osservarli.

Lo studio ha mostrato che per formare condensati di Fröhlich coerenti sono necessarie energie e temperature molto elevate (anche di cento milioni di Kelvin), e che quindi essi non possono esistere nei sistemi biologici, almeno della forma ipotizzata dalla teoria Orch OR.

Tuttavia, i condensati di Fröhlich potrebbero avere di verse applicazioni. I ricercatori hanno infatti scoperto che i condensati "deboli" di Fröhlich possono avere effetti significativi sulle proteine e potrebbero spiegare l'azione degli enzimi in termini di eccitazione di modi vibrazionali, come Fröhlich aveva originariamente proposto.

Del resto, secondo Riccardo Calantropio, il fondatore della mia scuola di pensiero, vi sono diversi tipi di COSCIENZA che coesistono, come in un ambiente windows, in uno stesso cervello: “ La coscienza del conscio, la coscienza dell’inconscio, la coscienza collettiva di gruppi di inconsci, etc.”

Un caro saluto

Alessandra

lunedì 21 dicembre 2009

Spazi inviolabili



A volte mi sono chiesta se esistono veramente i cosiddetti "spazi inviolabili"; e non ne ho mai identificato qualcuno veramente tale. Forse lo è almeno la nostra anima?

Elisabetta


Cara Elisibetta,
prendo spunto dal sito: http://www.wellnessflowers.it/content/view/25/38/

"Il territorio in natura è uno spazio che si percepisce come proprio e dove ci si sente al sicuro. Chi non è in grado di accaparrarsi uno spazio vitale vive in uno stato di perenne allerta, che gioco forza si traduce in diffidenza verso il prossimo visto come un competitor all'occupazione del territorio o come usurpatore. Un conflitto di territorio procura un profondo disorientamento che sfocia in vari squilibri.
Come pionieri quando veniamo al mondo cerchiamo il nostro spazio vitale, il territorio ove manifestare il nostro ego e costruire la nostra identità. I confini del corpo, come i muri della nostra casa e anticamente il territorio di caccia e di insediamento del clan, sono spazi inviolabili. Bisogna imparare a difendere il proprio spazio vitale affermando la propria identità. Il modo di intendere il territorio è diverso tra femmina e maschio. A livello ancestrale nelle strutture patriarcali come la nostra, il territorio per la donna è rappresentato dal nucleo famigliare (nido), mentre per l'uomo è esteso all'affermazione di sé nella società (branco).

Lo spazio vitale è come ci percepiamo, se abbiamo una buona considerazione di noi stessi esso ci soddisferà, se ci sentiamo svalutati lo vedremo indifeso e insoddisfacente. Spesso si cade nell'errore di misurare noi stessi rapportandoci a quanto ci valutano gli altri, così cerchiamo di ottenere l'approvazione di chi ci circonda mettendo in secondo piano il nostro volere.

La difesa dello spazio vitale implica il rispetto per il nostro corpo fisico, per le nostre emozioni, i nostri desideri, i nostri bisogni e l'ambiente in cui viviamo."


Quanto sopra descritto identifica i NOSTRI SPAZI INVIOLABILI, ma non nel senso che SONO IMPOSSIBILI DA VIOLARE, ma nel senso che per noi non devono essere violati, pena una perdita del nostro equilibrio psicofisico.

Per quanto riguarda la tua domanda se esista un nostro spazio VERAMENTE INVIOLABILE, credo che tu abbia ragione: niente di materiale è veramente inespugnabile. E la nostra anima, invece? Bella domanda la tua. Per rispondere, però, dobbiamo prima chiederci se esiste veramente un’anima e che cos’è.
Sicuramente è più semplice dire che cosa NON E’.
1) Non è il NOCCHIERO DEL CORPO come teorizzava Sant’Agostino (basta applicare il paradosso della Nave di Teseo, immaginando di partire da due esseri umani e di trapiantare le cellule dell’uno nell’altro, e viceversa, gradatamente. Dove si troverà alla fine del processo, l’anima del primo uomo e dove quella del secondo; e dove si troveranno a metà del processo di trapianto?)
2) Non è quel QUID IMMATERIALE che decide per noi (siamo pesantemente influenzati dallo stato di salute del corpo e da eventuali droghe e psicofarmaci).
3) Non è un qualcosa che prima di incarnarsi aveva una MEMORIA, come teorizzava Platone (tutte le MEMORIE CONOSCIUTE in natura hanno bisogno di supporti fisici su cui registrare le informazioni per poi riprenderle).

Per i cristiani, l’anima è un dono di Dio che si riceve alla nascita, ma se serva anche a gestire la nostra vita terrena NON SI CAPISCE COME, IN CHE MODO e se sia indispensabile per essa.

Forse sopravviverà al nostro corpo, portando con se i nostri ricordi, i nostri meriti e le nostre colpe; ed esistono delle recenti teorie che non escludono la risurrezione del corpo e dei ricordi della vita vissuta.

Però, anche in questa visione della realtà, i ricordi NON SONO PROPRIO INVIOLABILI.
La conclusione sembra, quindi, essere che NON ESISTE IN NOI NIENTE DI VERAMENTE INVIOLABILE, e sta a noi cercare di conquistare, difendere e di salvaguardare i NOSTRI SPAZI (sia del nostro corpo, sia dei nostri pensieri, sia dei nostri diritti morali e materiali) nel migliore dei modi e senza violare gli spazi altrui.

Come fare? La natura e la storia ci insegnano che dobbiamo stringerci in comunità altruistico-sociali, possibilmente democratiche, in cui le comunità intere, anche a livello di nazioni, e di organismi internazionali (come l’ONU) si prendano cura della difesa dei nostri singoli SPAZI INVIOLABILI. E per far questo dobbiamo rinunciare a un po’ del nostro egoismo, e cooperare ed aiutare i più bisognosi, in modo che tutti ci possiamo sentire veramente fratelli e sorelle, e facenti parte, a tutti i livelli, di una famiglia umana unita.

Un caro saluto
Alessandra

domenica 13 dicembre 2009

Emozioni e carità.



Vorrei porre una mia questione personale che non so come risolvere. I miei genitori sono separati, ed io ho vissuto quasi sempre con mia madre, con cui ho avuto un pessimo rapporto. Non vi era intesa e spesso mi alzava anche le mani. Veniva stanca dal lavoro e si sfogava su di me e non c’era nulla che gli andava bene di quello che facevo. A volte mi ha allontanato anche da casa ed andavo a stare per un po’ di tempo con mio padre. Dopo un po’, però, mi chiedeva di ritornare, scusandosi per il suo comportamento e giurandomi che non sarebbe mai più successo. Con tutta la mia buona volontà la situazione non è mai cambiata e mio padre ha deciso di tenermi definitivamente con lui. E’ passato così più di un anno senza avere più contatti con lei; ma da circa un mese sta cercando di riallacciare i rapporti.
Ora, io non ci riesco più. Se la vedo o le parlo per telefono, dentro di me sento che cambia qualcosa che mi irrigidisce. Provo quasi una rabbia e mi rivengono alla mente tanti episodi del passato in cui ho sofferto per colpa sua.
Allora mi chiedo se vi sono dei metodi per superare questo mio blocco e questi miei sentimenti negativi. Ho parlato con altri parenti ed amici che non mi comprendono fino in fondo; e questo mi fa stare ancora più male. Potrebbe darmi una risposta in merito? …… Forse avrei bisogno del giudizio di un arbitro non coinvolto nella mia storia personale.
Roberto

Caro Roberto,
penso di comprendere il tuo travaglio interiore. Voglio partire dal POST di “Verità a Confronto”:
http://nuoveteorie.blogspot.com/2009/02/ama-il-prossimo-tuo-come-te-stesso-si.html
dal titolo: AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO. Si può comandare l’amore?

Il comandamento «Ama il prossimo come te stesso» (Lv 19,18) era già presente nel vecchio testamento. Nel precetto del Levitico, scritto in greco, però, il verbo amare REGGE ECCEZIONALMENTE IL DATIVO. Ciò avviene perché ha a che fare con l'operatività. Il comandamento, infatti, significa: AGISCI amorosamente verso il tuo prossimo. Se traduciamo, allora, il comandamento come AGISCI caritatevolmente, lo collochiamo nell’ambito del LIBERO ARBITRIO, della VOLONTA’ e quindi della RAGIONE. Con questa interpretazione non vi è l’alibi di non riuscire, a volte, ad amare il prossimo. Con la ragione puoi importi di rispettare la legge umana o divina (ovvero agire con carità) anche se i tuoi sentimenti irrazionali inconsci sono momentaneamente contrari.

Si, le emozioni e i sentimenti appartengono alla sfera inconscia e non si possono comandare con la ragione. Per cui hai perfettamente ragione quando “ti senti strano dentro”. Le emozioni sono legate ai ricordi, e per te sicuramente brutti ricordi. E’ facile per gli altri dire che hai torto. Se non si provano anni ed anni di traumatiche esperienze non si può comprendere quello che provi. Io non ti chiedo, quindi, di far finta che nulla sia successo, ma di PROVARE pian piano ad AGIRE per tentare una riconciliazione. Per far questo devi cercare di far prevalere la tua parte razionale. Devi considerare tua madre come “un’ammalata”, come anche lei “una vittima” probabilmente di una separazione che non ha mai accettato fino in fondo (indipendentemente da chi è la colpa); ovvero devi cercare di avere CARITA’ verso di lei. La CARITA’ si deve avere verso coloro che hanno bisogno (e non verso il prossimo in generale); e tua madre, anche se può avere tutte le colpe, ha bisogno di carità.

Forse, se prendi il problema sotto questo aspetto, come un atto altruistico in senso evangelico, potrai pian piano mitigare le tue emozioni negative, frutto di tanti ricordi dolorosi. Certo, non sarà facile, ed hai tutta la mia comprensione; ma sono altrettanto sicura che anche tu soffri di questo stato di cose, perché credo, da quanto mi hanno detto persone che ti conoscono tu sei una brava e buona persona, degna di ogni rispetto.

Perdona, quindi, anche coloro che ti criticano. Non sanno bene quello che dicono; ma prendi le loro parole come un atto altruistico verso di te, poiché capiscono, almeno, che anche tu soffri di questo stato di cose.

Le emozioni e i sentimenti si possono allenare con costanza e fiducia. Non ti chiedo, quindi, di cambiare atteggiamento da un giorno all’altro; ma di TENTARE e di tentare più di una volta. L’importante, nella vita, non è NON CADERE, ma avere la forza di RIALZARSI OGNI VOLTA con buona volontà. Sono convinta che ci puoi riuscire. Certo, non sarà indolore, ma ne varrà la pena.

Se, vorrai pormi altre domande, sono a tua disposizione e potrai contare su di me. Ti ringrazio per il tuo coraggio e per il tuo altruismo che hai avuto nel far pubblicare questa tua lettera, perché credo che potrà servire a tanti altri.

E, parlando in termini generali, le colpe difficilmente sono solo da una parte; per cui se qualcuno dei lettori si trovasse in condizioni similari dovrebbe fare, anche, un approfondito esame di coscienza al fine di individuare eventuali proprie mancanze nel rapporto incrinato. Anche il riconoscere i propri errori serve a risolvere meglio la propria situazione emotiva.

Un caro ed affettuoso saluto
Alessandra

mercoledì 9 dicembre 2009

Sogni premonitori, veggenze e profezie.



Alcune volte mi è capitato di fare dei sogni che poi si avveravano; e sembra che anche mia nonna aveva questa qualità. Però mi chiedo, ammesso che sia possibile che si riesca a vedere in qualche modo il futuro, come si può conciliare questo con il nostro libero arbitrio?

Michele


Caro Michele,
tutti i testi sacri e molti altri testi sono pieni di profezie, veggenze, divinazioni e sogni premonitori. Trovare dei riscontri è invece sempre difficile. Vi è, però, in questo campo, una categoria di professionisti privilegiati, e parlo degli psicoanalisti, di cui Sigmund Freud è stato il capostipite, che sono degli osservatori e dei testimoni credibili e al di sopra di normali sospetti.
Riporto, quindi, alcuni brani di un articolo della rivista “Scienza e Psicoanalisi” del Giugno del 2001:
http://www.psicoanalisi.it/psicoanalisi/editoriale/articoli/edi4.html


"…….una delle verifiche più importanti che ha luogo in micropsicoanalisi, si ottiene utilizzando i supporti tecnici (studio delle fotografie, studio delle piantine delle case, approfondimento del dato storico e genealogico) e specialmente lavorando sul materiale tratto dall'applicazione di quella modalità tecnica che viene indicata con il nome di «visita dei luoghi».

Sovente, l'analizzato, durante le sedute successive a tale studio e alla visita dei luoghi dove ha passato la sua infanzia, l'adolescenza e anche la vita adulta, oppure durante la visita dei luoghi della sua filogenesi (gli insediamenti dove abitavano i suoi antenati) riporta in seduta fatti che se si usassero categorie usuali di spiegazione, potrebbero essere interpretati solo facendo ricorso ad un concetto ben opinabile: la telepatia.

Le associazioni di seduta, nel periodo che segue la visita, vertono sullo stupore che qualche parente completamente all'oscuro di tali procedure (la madre per esempio) abbia spontaneamente iniziato a parlare di fatti avvenuti in quella o quelle case, che i giorni precedenti, erano state l'oggetto della visita. La cosa ancora più interessante è che in quei giorni o in quella, o quelle settimane, SI FACCIANO SENTIRE O VEDERE, in modo diretto o indiretto, (visite, telefono o altri mezzi di comunicazione) PERSONE CHE IN EPOCHE DIVERSE DELLA VITA DEL SOGGETTO, erano state depositarie di traslazioni (transfert) che ripetevano rapporti con elementi (persone, fatti, etc.) accaduti durante il periodo in cui il soggetto viveva in quella determinante casa visitata.

Anche se sembra assolutamente irreale, il fenomeno ci porta a pensare che la raccolta dei dati rappresentazionali-affettivi che avviene durante la visita metta in moto processi energetici che tendono a far entrare nella forma ripetitiva, anche altri oggetti in quanto rapporti transferali esistenziali, che sono costretti (le motivazioni sociali sono spesso inconsistenti) ad interagire inconsciamente con la situazione creatasi durante la visita dei luoghi.

Per dirla in modo più chiaro, esiste una situazione omeostatica del sistema inconscio-preconscio-conscio che regola i rapporti tra gli elementi della forma, servendosi della continuità del vuoto. La visita dei luoghi che fa da resto diurno alle attività dell'inconscio, mette in moto processi che si specificano nel secondario e, per esempio, il signor o la signora tal dei tali, che in epoche successive sono entrati nella storia transferale del soggetto, come in una «piece» teatrale sono inconsciamente «scritturati» per partecipare alla vicenda esistenziale del soggetto stesso. E’ un fenomeno molto simile a quello per il quale un personaggio conosciuto o sconosciuto entra a fare parte della nostra vita onirica.

Certamente tutto questo discorso diventa follia………”


Ovvero, la visita dei luoghi dell’infanzia mette in moto dei PROGETTI o DEI SOGNI COLLETTIVI, a livello inconscio, che poi spingono inconsapevolmente alcune persone a farli AUTOAVVERARE nella realtà. Analogamente, a quello che avviene nei SOGNI PREMONITORI. Non stiamo qui a disquisire in che modo questi processi avvengono (NON LOCALISMO, vibrazioni del DNA, etc.), ma constatiamo che coinvolgono più inconsci contemporaneamente in modo correlato. Da qui, sembra logico ritenere che anche i sogni premonitori possano coinvolgere gli INCONSCI di più persone (anche se arrivano alla coscienza solo di una), ma poi spingono sia il sognatore e sia altri a realizzarli. Quindi, nulla di metafisico o spirituale. E risolvono, inoltre, la secolare contraddizione tra PREVISIONE DEL FUTURO e LIBERO ARBITRIO, in quanto si tratterebbe solo di un futuro progettato, ma che il LIBERO ARBITRIO potrà sempre modificare, in diversi modi.

Per la cronaca, questo articolo fu sottoposto al CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale), ma non si ottenne alcuna risposta. Una delle critiche che si muove ai metodi di indagine del CICAP consiste nel fatto che pretende di indagare su problemi di tipo inconscio, in modo sperimentale, esaminando le azioni volontarie di soggetti che si autodefiniscono sensitivi. Metodo errato, dal momento che la coscienza non può influire nel comandare il proprio inconscio.

La teoria sulla possibilità che più inconsci possano venire coinvolti in un progetto che poi si AUTOAVVERA è solo una parte di quella più generale della mia scuola di pensiero. La teoria prevede, tra l'altro, che prima di morire, ogni MENTE umana invii (ad esempio quando si è in coma e si vede un tunnel e la vita scorrere all'indietro) alla rete degli inconsci i suoi ricordi più significativi, che vengono registrati in strati profondi di altri inconsci e da qui essere poi ripresi, spiegando anche fenomeni come le sedute spiritiche in cui si crede di parlare con i defunti e le pseudo-reincarnazioni. Una specie di memoria storica di tutta l'umanità, collegata come in una rete internet. Questo spiegherebbe anche come delle profezie di decine o centinaia di anni fa, poi si autoavverano molto tempo dopo, scritturando al momento opportuno altri inconsci di viventi; e il fatto che tramite le "preghiere" (che influiscono sempre nell’influenzare gli inconsci) e il "libero arbitrio" si possa modificare il futuro visto dai veggenti (come è, forse, successo per l'attentato al papa, relativo alla prima parte del terzo segreto di Fatima).

Un caro saluto
Alessandra

sabato 5 dicembre 2009

La libertà



Sono una studentessa liceale. Studiando il filosofo Schopenhauer, mi sono sorti molti dubbi sulla libertà.
La visione pessimistica di Schopenhauer ritiene che l'uomo sia privo di libertà, di libero arbitrio. L'uomo infatti, secondo Schopenhauer, non è libero poiché è sottoposto ad un impulso, alla cosiddetta volontà di vivere che lo induce ad agire e a vivere. In questo senso l'uomo non risulta padrone delle proprie scelte, ma un semplice burattino i cui fili sono comandati da una volontà inconscia, unica ed eterna.
Eppure io sono cristiana, e senza libertà anche il peccato non avrebbe senso. Cosa mi può dire in merito?

Flora


Cara Flora,
il problema della libertà e del libero arbitrio è stato nei secoli molto dibattuto e controverso, per cui per dare una risposta adeguata, segnalerò alcuni LINK che è conveniente consultare.

Dal post di VERITA’ A CONFRONTO del 17 Maggio 2009:
http://nuoveteorie.blogspot.com/2009/05/altri-importanti-tasselli-per-la-tesi.html
"Ricordiamo la facoltà di ASTRAZIONE di alcune scimmie, qualità che prima si riteneva un'esclusiva del genere umano. Il MACACO RHESUS è capace di valutare le occasioni perdute, dimostrando di fare pensieri del tipo: "avrei potuto, avrei dovuto, avrei voluto...". In questi primati, senso di colpa e rimorso sono forme di interiorizzazione che nascono dalla coscienza, o comunque dalla consapevolezza di sé e della realtà circostante. "Non si possono provare emozioni di questo tipo - spiega il prof. Angelo Tarabini, docente di Psicologia animale presso l’università di Parma- se non si è consapevoli delle proprie azioni, di aver commesso un errore o di non aver fatto la cosa giusta al momento giusto. Si tratta di una sensazione comune anche ai cani, e che caratterizza le specie animali emotivamente più vicine all'uomo, come le scimmie". I macachi rhesus vivono in colonie numerose, da 20 a 180 individui, organizzate secondo una struttura matriarcale, all'apice della quale si trova una femmina "alfa". Tartabini spiega che rimorso e rammarico, nel caso di questi animali, derivano generalmente dalla violazione di regole sociali, e la scimmia è infatti l'animale sociale per eccellenza. "Ogni comportamento improprio - conclude - viene percepito come estraneo al gruppo, e genera nell'animale la paura di venire escluso. E' da qui che nasce il senso di colpa".

Da un articolo su Mark Hauser del 29 Ottobre 2007:
http://www.mentelocale.it/festivaldellascienza/contenuti/index_html/id_contenuti_varint_19135
"Il concetto di bene e di male sono innati nella mente dell'uomo? Marc D. Hauser professore di Psicologia, Biologia Evolutiva e Antropologia Biologica alla Harvard University, è convinto che sia così. L'ipotesi di Hauser è decisamente rivoluzionaria rispetto ai pensatori del passato; e dice: «Vorrei dimostrare che le regole morali hanno una radice profonda e inconscia, una sorta di "grammatica morale universale" comune a tutti gli uomini. In pratica emozioni e ragionamenti sono successivi alla formulazione del giudizio morale».
Per provare questa teoria Hauser ha fatto ricorso a dilemmi artificiali presentati in un "Moral Sense Test", nel quale si chiede al soggetto intervistato di esprimere un giudizio su una situazione. Il test, concluso da oltre 250.000 individui provenienti da 120 nazioni, è accessibile su Internet (moral.wjh.harvard.edu) ed è analizzato in dettaglio sul più recente libro dello psicologo, "Menti morali" (Il Saggiatore, 2007). «Dai risultati si intuisce che il male come fine è ovviamente percepito peggiore di un male collaterale, e che il danno causato da un'azione o da contatto diretto è peggiore di quello causato da omissione e contatto indiretto."


La visione della scuola di pensiero di Riccardo Calantropio, a cui io aderisco, è in linea con quella di Hauser; anzi, è ancora più radicale ed illuminante.
Premetto che tale visione non accetta il determinismo, ma presuppone un universo (indipendentemente dall’esistenza di un creatore) che si evolve liberamente, ma con alcuni vincoli. Il primo vincolo è dato dai mattoni dell’universo (le stringhe) in un numero limitato e non infinito di tipi; e il secondo vincolo dal NON LOCALISMO della meccanica quantistica, per cui tutto l'universo e i 10 elevato a 500 universi paralleli (secondo la teoria M delle superstringhe) potrebbero essere tra di loro sincronizzati, ma in modo tale che noi non lo possiamo rilevare. Da qui, tutto è possibile, anche che FOSSE CERTO nel progetto intelligente di un eventuale DIO creatore che in un pianeta del nostro o di altri universi paralleli si evolvesse, prima o poi, un essere biologico dotato di ragione ed astrazione (ovvero, ad immagine e somiglianza di DIO, secondo il concetto biblico) e che avesse anche il libero arbitrio. Tale concetto è in accordo con la LEGGE DI GIOBBE originale. Vedi il mio POST: http://apiuvoci2.blogspot.com/2009/10/la-legge-di-giobbe.html

Dal un post del BLOG della mia scuola di pensiero:
http://nuoveteorie.blogspot.com/2009/04/il-male-e-il-bene-sono-una-conseguenza_03.html
"Si teorizza, in modo del tutto rivoluzionario, che l’attuale evoluzione dell’umanità tende all’altruismo sociale, come già succede per gli insetti sociali (api, formiche e termiti), indipendentemente da ogni visione religiosa. Da qui in contrapposizione da quanto teorizzato da Richard Dawkins nel suo libro “Il gene egoista”, il concetto di MALE (egoismo individuale) e BENE (altruismo sociale) sono alla base della genetica evolutiva. Viene portato a sostegno, tra l’altro il fenomeno dell’APOPTOSI (il suicidio altruistico cellulare), il fatto che anche noi esseri umani siamo una comunità di cellule che ha un obiettivo comune, e la scoperta del gene della generosità AVPR1a, più sviluppato in alcuni soggetti e meno in altri. (Consiglio vivamente di leggere l’intero post, apprezzato da diversi studiosi contemporanei)."

Una logica conseguenza è il fatto che gli esseri umani, anche se geneticamente al 50% sono più o meno altruisti od egoisti, hanno un’autocoscienza che li porta a scegliere tra due input inconsci contrapposti, uno di tipo egoistico ed uno di tipo altruistico. Da qui il libero arbitrio che non esiste negli altri animali, tranne in rari casi, e del tutto limitato. Negli insetti sociali, invece, avendo completato questa parte del processo evolutivo altruistico, cessa la libertà di scelta e tutto è dettato dall'inconscio.
Infine, le preghiere riescono a modificare anche il futuro progettato. E da questa concezione ha senso anche il peccato, in accordo con il cristianesimo.

Dunque, ESISTE nell’uomo il LIBERO ARBITRIO, come anche in alcuni animali superiori che hanno una forma di autocoscienza. Un indizio è il SENSO DI COLPA e IL RIMORSO delle proprie azioni, che se per le scimmie può essere di natura controversa perché può sembrare dovuto alla scelta egoistica di non essere esclusi dal gruppo, nei cani sembra più difficile teorizzare una scelta egoistica, ma più verosimilmente di amore e di fedeltà all’uomo.

Nell’uomo, Hauser identifica una morale universale, preesistente alla morale indotta da religioni e filosofie (che in ogni caso hanno anche il loro peso nelle scelte), mentre la mia scuola di pensiero, più che una morale (indipendentemente dai premi e dai castighi teorizzati da Martin Lutero), identifica degli INPUT inconsci di ALTRUISMO SOCIALE (dati dalle tendenza evolutiva in atto), che si contrappongono agli INPUT INCONSCI EGOISTICI della LIBIDO e della RIPRODUZIONE (teorizzati da Freud e da Dawkins). Tra i diversi input, di libido, di egoismo genetico, di altruismo sociale, di religione, di amore e di fedeltà, alla fine SUBENTRA IL LIBERO ARBITRIO, che limitatamente alle scelte alternative, decide secondo coscienza, quando le condizioni psicofisiche di equilibrio lo permettono.

Voglio concludere con un aspetto non trascurabile.
Le azioni altruistiche dettate dal libero arbitrio, per la teoria della RETE DEGLI INCONSCI, influiscono sugli inconsci e sulle coscienze degli altri, accelerando il processo genetico evolutivo verso l'altruismo sociale. Sotto questo aspetto, per i cristiani, trova giustificazione la venuta, UNA TANTUM, di Cristo (logos di DIO), con il suo MESSAGGIO EVANGELICO, per ACCELERARE il processo evolutivo già in atto.

Un caro saluto
Alessandra

mercoledì 2 dicembre 2009

Recenti articoli riguardanti il BLOG parallelo "a due voci" con cui collaboro al 50%







Per leggere gli articoli, cliccare prima sulla foto dell'articolo che si vuole leggere, e poi cliccare di nuovo, per ingrandire, quando il cursore indica il segno (+).

Le prime tre foto si riferiscono all'articolo dell'inserto SCUOLA a diffusione regionale (Piemonte) pubblicato con LA STAMPA del 14 Dicembre 2009. La quarta foto a un articolo del Corriere delle Langhe e Roero del 30 Novembre 2009. E la quinta foto a un articolo di BraOGGI del 24 Novembre 2009.