lunedì 21 dicembre 2009

Spazi inviolabili



A volte mi sono chiesta se esistono veramente i cosiddetti "spazi inviolabili"; e non ne ho mai identificato qualcuno veramente tale. Forse lo è almeno la nostra anima?

Elisabetta


Cara Elisibetta,
prendo spunto dal sito: http://www.wellnessflowers.it/content/view/25/38/

"Il territorio in natura è uno spazio che si percepisce come proprio e dove ci si sente al sicuro. Chi non è in grado di accaparrarsi uno spazio vitale vive in uno stato di perenne allerta, che gioco forza si traduce in diffidenza verso il prossimo visto come un competitor all'occupazione del territorio o come usurpatore. Un conflitto di territorio procura un profondo disorientamento che sfocia in vari squilibri.
Come pionieri quando veniamo al mondo cerchiamo il nostro spazio vitale, il territorio ove manifestare il nostro ego e costruire la nostra identità. I confini del corpo, come i muri della nostra casa e anticamente il territorio di caccia e di insediamento del clan, sono spazi inviolabili. Bisogna imparare a difendere il proprio spazio vitale affermando la propria identità. Il modo di intendere il territorio è diverso tra femmina e maschio. A livello ancestrale nelle strutture patriarcali come la nostra, il territorio per la donna è rappresentato dal nucleo famigliare (nido), mentre per l'uomo è esteso all'affermazione di sé nella società (branco).

Lo spazio vitale è come ci percepiamo, se abbiamo una buona considerazione di noi stessi esso ci soddisferà, se ci sentiamo svalutati lo vedremo indifeso e insoddisfacente. Spesso si cade nell'errore di misurare noi stessi rapportandoci a quanto ci valutano gli altri, così cerchiamo di ottenere l'approvazione di chi ci circonda mettendo in secondo piano il nostro volere.

La difesa dello spazio vitale implica il rispetto per il nostro corpo fisico, per le nostre emozioni, i nostri desideri, i nostri bisogni e l'ambiente in cui viviamo."


Quanto sopra descritto identifica i NOSTRI SPAZI INVIOLABILI, ma non nel senso che SONO IMPOSSIBILI DA VIOLARE, ma nel senso che per noi non devono essere violati, pena una perdita del nostro equilibrio psicofisico.

Per quanto riguarda la tua domanda se esista un nostro spazio VERAMENTE INVIOLABILE, credo che tu abbia ragione: niente di materiale è veramente inespugnabile. E la nostra anima, invece? Bella domanda la tua. Per rispondere, però, dobbiamo prima chiederci se esiste veramente un’anima e che cos’è.
Sicuramente è più semplice dire che cosa NON E’.
1) Non è il NOCCHIERO DEL CORPO come teorizzava Sant’Agostino (basta applicare il paradosso della Nave di Teseo, immaginando di partire da due esseri umani e di trapiantare le cellule dell’uno nell’altro, e viceversa, gradatamente. Dove si troverà alla fine del processo, l’anima del primo uomo e dove quella del secondo; e dove si troveranno a metà del processo di trapianto?)
2) Non è quel QUID IMMATERIALE che decide per noi (siamo pesantemente influenzati dallo stato di salute del corpo e da eventuali droghe e psicofarmaci).
3) Non è un qualcosa che prima di incarnarsi aveva una MEMORIA, come teorizzava Platone (tutte le MEMORIE CONOSCIUTE in natura hanno bisogno di supporti fisici su cui registrare le informazioni per poi riprenderle).

Per i cristiani, l’anima è un dono di Dio che si riceve alla nascita, ma se serva anche a gestire la nostra vita terrena NON SI CAPISCE COME, IN CHE MODO e se sia indispensabile per essa.

Forse sopravviverà al nostro corpo, portando con se i nostri ricordi, i nostri meriti e le nostre colpe; ed esistono delle recenti teorie che non escludono la risurrezione del corpo e dei ricordi della vita vissuta.

Però, anche in questa visione della realtà, i ricordi NON SONO PROPRIO INVIOLABILI.
La conclusione sembra, quindi, essere che NON ESISTE IN NOI NIENTE DI VERAMENTE INVIOLABILE, e sta a noi cercare di conquistare, difendere e di salvaguardare i NOSTRI SPAZI (sia del nostro corpo, sia dei nostri pensieri, sia dei nostri diritti morali e materiali) nel migliore dei modi e senza violare gli spazi altrui.

Come fare? La natura e la storia ci insegnano che dobbiamo stringerci in comunità altruistico-sociali, possibilmente democratiche, in cui le comunità intere, anche a livello di nazioni, e di organismi internazionali (come l’ONU) si prendano cura della difesa dei nostri singoli SPAZI INVIOLABILI. E per far questo dobbiamo rinunciare a un po’ del nostro egoismo, e cooperare ed aiutare i più bisognosi, in modo che tutti ci possiamo sentire veramente fratelli e sorelle, e facenti parte, a tutti i livelli, di una famiglia umana unita.

Un caro saluto
Alessandra

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